20/10/2015
Legge di Stabilita' 2016: novita' lavoro


Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 15/10/2015 n.87, ha adottato la Legge di Stabilità 2016, il cui testo adesso passa alle Camere per la discussione e la conseguente approvazione, che ripropone per il prossimo anno, l’esonero contributivo legato alle nuove assunzioni con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, con una decurtazione però del 50% del beneficio per il 2015 fissato in 8.060 euro annui.

Viene poi reintrodotta la decontribuzione sui premi di produttività previsti dalla contrattazione di secondo livello. La misura del beneficio dovrebbe essere del 10% da calcolarsi su un premio del valore massimo di 2.500 euro. La decontribuzione spetta solo ai lavoratori che hanno ricevuto una retribuzione annua lorda di 45.000 euro (limite più elevato rispetto ai 40.000 euro previsti dalla precedente normativa).

Il provvedimento prevede anche la tassazione del 10% degli utili aziendali distribuiti ai dipendenti e incentivi fiscali per gli accordi collettivi sul welfare aziendale. In breve, modificando l’art.51 del TUIR viene previsto che non concorreranno più alla formazione del reddito di lavoro dipendente le prestazioni erogate ai lavoratori come il sostegno all’istruzione, all’educazione, all’assistenza sociale e sanitaria, ai servizi per asili nido, alle colonie climatiche per i figli dei dipendenti e alle borse di studio per i familiari.

Particolarmente interessante anche l’introduzione del part time per i lavoratori a cui mancano meno di tre anni per maturare i requisiti pensionistici. Se il lavoratore opta volontariamente per un part time almeno del 50% si vedrà erogare in busta paga i contributi calcolati sull’orario di lavoro a tempo pieno che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all’INPS, con garanzia della contribuzione figurativa al 100% assicurata dalla fiscalità generale. 

Viene poi confermata l’opzione donna, ossia la possibilità per le lavoratrici di accedere alla pensione con requisiti ridotti rispetto a quelli previsti dalla Riforma Fornero, rinunciando però ad una parte della pensione che viene calcolata con il sistema contributivo.

Infine è previsto un ulteriore intervento di salvaguardia per gli esodati rimasti esclusi dalle sei operazioni già adottata negli scorsi anni. 




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